
Dall’allarme globale legato al problema delle microplastiche e del loro smaltimento, andando a ritroso fino alla storia della plastica stessa, degli esperimenti legati alla gommalacca, all’utilizzo del nylon con aneddoti legati a materiali usati in periodo di guerra, fino alla diffusione dei polimeri termoplastici nella vita quotidiana con il boom degli anni 80: questi gli argomenti trattati da Umberto D’amario, Professore di Science presso il Liceo Steam international Parma, che ha coinvolto alunni e alunne delle varie classi in un viaggio tra scienza, attualità e progettualità proiettate al futuro.
Un viaggio culminato con un Crash Course verticale, dal titolo “Plastics, bioplastics and bioeconomy”, che ha visto la presenza di un ospite d’eccezione quale Tazio Zerbini, R&D Director di Flo, realtà da oltre 60 anni leader nel settore di prodotti plastici e non, rivolti al comparto Horeca, Retail e Vending, realizzati secondo concetti di sostenibilità e qualità.
“Ho pensato che sarebbe stato utile allargare lo sguardo rivolgendosi a una azienda che da sempre si occupa dell’argomento che stavamo affrontando nel programma scolastico, ovvero la plastica, ma seguendo un approccio fondato sulla ricerca di prodotti bio-compostabili e plastiche biologiche, per mostrare ai ragazzi che può esserci una soluzione al problema presentato: ovvero cosa ne facciamo di tutta questa plastica, di cui una parte viene riciclata ma l’altra contribuisce a inquinare in modo rilevante?”, spiega il Professor Umberto D’Amario.
Dagli aspetti chimico-fisici, a quelli più inerenti lo studio di materiali compostabili, fino allo smaltimento dei rifiuti plastici, il tutto analizzato in un’ottica aziendale: Tazio Zerbini ha portato in classe la propria esperienza, il lavoro di ricerca e sviluppo condotto dall’azienda che rappresenta, le soluzioni trovate e l’attenzione all’aspetto spesa/produzione/utilizzo, in una connessione tra azienda, consumatore finale e successivo trattamento di ciò che viene consumato. Ma anche focus relativi a marketing ambientale, etichettatura, nomenclatura dei polimeri e pianificazione strategica per comprendere costi e benefici, così che la produzione sia sostenibile così come l’acquisto.
Ogni scelta aziendale di oggi ha poi un ulteriore campo che la precede e al quale deve sottostare, ovvero quello delle normative europee, di politiche integrate a supporto e controllo, insieme a metodologie in grado di garantire una maggiore verifica in fase di progettazione e produzione. Metodologie come la LCA – Life Cycle Assessment, una tecnica di gestione ambientale che consente di identificare e valutare i potenziali impatti ambientali di un prodotto, processo o servizio durante l’intero ciclo di vita, dall’estrazione delle materie prime fino alla gestione del fine vita.
“È stato un grande piacere tenere la lezione al Liceo Steam International Parma e dialogare con i ragazzi e le ragazze sull’importanza delle bioplastiche e dei nuovi materiali per il packaging. – sottolinea Tazio Zerbini – Il tema è di grande attualità e la ricerca di soluzioni sostenibili sicuramente fondamentale per FLO. Come R&D Director del Gruppo, sono felice di condividere le nostre ricerche e le ultime scoperte in questo campo direttamente nelle scuole. L’entusiasmo e la curiosità dimostrati sono stati davvero ispiratori. Spero di aver trasmesso loro un po’ della passione che mi guida ogni giorno nella ricerca e sperimentazione di packaging sostenibili, un tema cruciale per il nostro futuro.”
Il ‘futuro’ è, infatti, parola chiave e denominatore comune di tutte le tematiche trattate durante l’incontro, affrontate con la volontà di sensibilizzare le nuove generazione sugli sprechi e sul senso di responsabilità civico ed etico nell’alimentare il flusso della raccolta differenziata, nonché nel seguire comportamenti virtuosi utili a minimizzare l’impatto ecologico di oggi e domani.