
Martedì 23 settembre la classe terza del Liceo Steam International ha partecipato a un Crash Course con la dott.ssa Laura Lombardi, chirurga infantile dell’Ospedale dei Bambini di Parma e impegnata in numerosi progetti di cooperazione internazionale. L’incontro, intitolato “Significato e valore del corpo umano nella pratica medico-chirurgica”, si inserisce nel modulo interdisciplinare sul corpo umano sviluppato dai docenti prof. Lorenzo Lasagna (Thinking Skills), prof.ssa Tifany Bernuzzi (Italiano) e prof.ssa Maria Chiara Ugolotti (Arte e nuovi media).
Grazie alla testimonianza della dott.ssa Lombardi e all’intervento curioso degli studenti e delle studentesse il corpo è diventato oggetto di riflessioni significative, sia in ambito scientifico che filosofico, letterario ed artistico. In particolare, due sono stati i casi clinici e le esperienze personali che la dottoressa ha portato come esempio.
Il primo riguarda i Disorder of Sexual Development (DSD), bambini che nascono con caratteri sessuali ambigui, ed eventuali modalità e legittimità di interventi chirurgici per stabilirne il genere. All’intervento della dott.ssa Lombardi si è aggiunto quello della prof.ssa Bernuzzi di Italiano, che ha portato alcuni spunti letterari e antropologici citando “Extraterrestri alla pari” di Bianca Pitzorno e il romanzo “Gli uomini pesce” di Wu Ming 1, con un protagonista alle prese con l’attribuzione di un sesso non corrispondente alla sua identità. Sul piano antropologico ha invece ricordato il caso degli inuit, che non assegnano il sesso alla nascita in base al corpo, ma secondo gli antenati e le aspettative della comunità.
Il secondo tema analizzato in classe si è incentrato sulla prematurità, con i dilemmi etici legati all’intervento chirurgico su neonati dall’estrema fragilità.
Da queste testimonianze è nato un dibattito intenso con gli studenti e le studentesse, che hanno riflettuto sulla riduzione del corpo al puro dato biologico come passaggio necessario nella pratica chirurgica, ma anche sul dualismo tra natura e uomo: fino a che punto è lecito intervenire per correggere ciò che “la natura ha sbagliato”? Quali sono i confini tra il dovere di curare e il rischio di sostituirsi a Dio?
Ampio spazio è stato dato anche alla testimonianza delle missioni internazionali a cui la dottoressa ha preso parte con l’associazione Operare per. Ha raccontato interventi svolti in paesi come Bangladesh, Somaliland, Ruanda, Nicaragua e Iraq, in contesti privi delle tecnologie avanzate disponibili in Occidente.
“In alcuni paesi in via di sviluppo la malattia viene vissuta con meno sovrastrutture. C’è una fiducia assoluta nel medico, e questo rende il rapporto più umano e diretto. Al tempo stesso ho incontrato culture con visioni molto diverse del corpo, della malattia e della morte, dalle quali ho imparato a guardare oltre i nostri schemi abituali” aggiunge la dott.ssa Lombardi.
L’incontro si è concluso con domande e curiosità da parte degli studenti, che hanno avuto così l’occasione di confrontarsi con una testimonianza autentica, stimolante e capace di offrire uno sguardo interdisciplinare sul corpo umano.